CAGLIARI. "Verso Mesina vendetta di Stato". Così la gante dei Detenuti, Irene Testa, commenta sui social la morte di Graziano Mesina. L'uomo 83enne era malato di cancro e non è riuscito a tornare in Sardegna, nonostante il vialibera nelle ultime ore,
"Hanno aperto le porte del carcere carcere per mandarlo a morire nel reparto detentivo ospedaliero", scrive oggi Testa. "Da oltre un anno le sue legali presentavano istanze rispetto alla sua grave condizione sanitaria. Ma non c'è stata pietà né senso di umanità. Non c'è stato il rispetto del diritto che consente anche a chi ha sbagliato di poter coltivare affetti e di poter scontare la detenzione nel luogo di residenza. Lo Stato ha applicato con lui la vendetta".
Una sorta "ingiustizia poetica" secondo la garante, visto che anche "Grazianeddu, da ragazzino, cresciuto in una cultura difficile" conosceva quel termine: vendetta."Appunto. Ma è grave che la vendetta sia stata praticata dallo Stato in un paese dove lo stato di Diritto deve essere il faro della giustizia".