CAGLIARI. "Nessun allarme sulle coperture delle prestazioni della specialistica ambulatoriale in regime privato nell’isola". Così l'assessorato regionale alla Sanità sui tetti di spesa in sanità che "non valgono per la Sardegna, che dal 2006 autofinanzia la propria spesa sanitaria". La Regione può spendere - si legge in una nota -oltre i limiti nazionali, a condizione che sia garantito l’equilibrio di bilancio in sede regionale.
"Con questo pronunciamento, a partire dalla Finanziaria 2025, il tetto a copertura delle prestazioni erogate nell’isola potrà essere modulato in coerenza con il fabbisogno rilevato, anche per quanto concerne il privato accreditato. Per quanto attiene le risorse recentemente stanziate a copertura della riduzione delle liste d’attesa, si rammenta che lo stanziamento riferito al 2024 verrà contabilizzato dalle strutture entro i termini dell’annualità corrente attraverso le erogazioni previste da Ares, dando la possibilità di incidere sin dall’immediato sulla capacità di programmazione ordinaria e straordinaria da parte delle strutture, fino ad esaurimento fondi, anche per i mesi a venire".
"Infine", dice la Regione, "nel caso in cui una parte dei fondi non dovesse essere spesa, gli stessi rientrerebbero immediatamente all’interno del bilancio regionale potendo essere immediatamente reimpiegati con le stesse finalità nel 2025".