CAGLIARI. Un giovane algerino aggredito da un gruppo di connazionali che lo hanno picchiato, minacciato e derubato puntandogli un coltello alla gola. È quanto accaduto pochi giorni fa in pieno centro a Cagliari: per l'aggressione sono stati arrestati due algerini di 32 e 34 anni, che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, erano sbarcati da poco in Sardegna ed erano anche destinatari di un ordine di respingimento del Questore.
Sul posto era intervenuta la Squadra Volante: i responsabili, dopo la violenza, si erano dileguati. La vittima, soccorsa dal 118 e trasportata al pronto soccorso, aveva riportato contusioni multiple e una ferita superficiale da arma da taglio sotto la mandibola.
Gli investigatori della Seconda Sezione della Squadra Mobile hanno ricostruito la dinamica del fatto, appurando che il giovane aggredito, insieme ad altri suoi connazionali sbarcati illegalmente da pochi giorni sulle le coste del Sud Sardegna, tra l’altro destinatari dell’ordine di respingimento del Questore, mentre si trovavano in una zona prossima al porto di Cagliari, in attesa di prendere il traghetto che avrebbe consentito loro di lasciare l’Isola, erano stati avvicinati da un nutrito gruppo di magrebini, anche loro arrivati da poco clandestinamente sul territorio nazionale e destinatari dello stesso provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale.
Questi ultimi, secondo quanto accertato, avrebbero aggredito uno di loro, sferrandogli calci e pugni e ferendolo con un fendente alla gola, per poi asportagli lo zaino, dove erano custoditi il telefono cellulare, gli auricolari e la somma di 150 euro.
I poliziotti della Squadra Mobile, acquisite le descrizioni degli aggressori, hanno individuato i due presunti aggressori, entrambi di nazionalità algerina, rintracciandoli nel pomeriggio dello stesso giorno in piazza del Carmine.
Nei confronti dei due uomini gli agenti hanno acquisito i gravi indizi di colpevolezza che hanno consentito l’adozione del fermo: i due ora sono in carcere a Uta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.