CAGLIARI. Si è detto (e scritto) che i due hanno parlato di politica e vertenza Ottana. Ma Paolo Maninchedda smentisce: "Mai parlato di politica. Anzi, per evitare equivoci non parteciperò più a queste riunioni". Il leader del Partito dei Sardi dice la sua sui temi affrontati durante un recente incontro con il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Nessun chiarimento, assicura, sui rapporti tesi con il resto della maggioranza che governa la Sardegna: il Pds non partecipa da tempo ai vertici, cerca di esprimere una posizione non allineata. E Maninchedda ribadisce che con Pigliaru ha parlato solo dei problemi dell'aera di Ottana, piegata sotto il peso della crisi dopo il totale fallimento delle industrie, nonostante le centinaia di milioni di euro versati per il rilancio.
"Smentisco", scrive Maninchedda, "che il colloquio informale avuto con il presidente della Regione abbia avuto contenuto politico. Si è parlato delle misure anticrisi a Ottana, punto. Il nostro progetto era e rimane ciò che abbiamo annunciato a Ottana: prima uniti sugli interessi nazionali dei sardi, poi diversi per impostazioni culturali. Noi costruiamo la Convergenza nazionale, un progetto di unità dei sardi rispetto al quale ogni formula politica attuale appare insufficiente. Siamo interessati a processi popolari e trasversali, non a accordi di vertice. Non verremo mai fatti prigionieri da prospettive politiche anguste. Dato l’equivoco creatosi, non parteciperò più a riunioni a Villa Devoto.