Seguici anche sul nostro canale Whatsapp
SASSARI. 2 milioni e 200 mila chiamate in tre anni. Così il Numero unico europeo 112 (Nue 112) festeggia i suoi primi tre anni di attività in Sardegna. Alla Cur di Sassari, la Centrale unica di risposta, nata in seno all'Azienda regionale per l'emergenza urgenza (Areus), l'anniversario è l'occasione per fare il bilancio del triennio appena passato.
Il 29 novembre 2022 è la data in cui alla centrale del numero unico d’emergenza 112 arrivò la prima chiamata di soccorso proveniente da Olbia. Era il primo distretto coinvolto nell'avvio del nuovo sistema che, gradualmente nei mesi successivi, interessò tutti i distretti telefonici fino a coprire l’intera Sardegna. Da quel giorno ad oggi la centrale del Nue 112 ha registrato una media di 2000 chiamate al giorno nei mesi invernali e di 3000 chiamate giornaliere in estate, con picchi in occasione di eventi calamitosi, come gli incendi e le alluvioni dell'estate 2024.
La Centrale unica di risposta 112 (Cur) di Areus risponde alla chiamata proveniente da utenti residenti in qualunque punto dell'isola in poco più di 3 secondi, in linea con le migliori performance delle altre Cur già attive in Italia. Il nuovo numero garantisce una risposta immediata alla chiamata e la localizzazione geografica precisa del chiamante: questo permette di ridurre i tempi di intervento da parte dei mezzi di soccorso. Grazie al collegamento con il Ced (Centro elaborazione dati interforze del Viminale) la Cur Nue 112 è infatti in grado, in pochi secondi, di raccogliere i dati identificativi del numero del telefono fisso o mobile dell’utente e di trasferirli, tramite una rete informatica dedicata, a: 118, carabinieri, polizia, vigili del fuoco e capitaneria.
Areus conferma, inoltre, l'importante funzione di filtro del Nue 112: circa la metà delle chiamate ricevute risulta non appropriata e, grazie a questo processo, una chiamata su due viene correttamente intercettata e non inoltrata agli enti di soccorso. Questo consente di evitare attivazioni non necessarie e di concentrare le risorse sugli interventi realmente urgenti. Non solo, grazie al sistema di interpretariato multilingue, il Numero unico d'emergenza è in grado di gestire qualsiasi chiamata di utenti stranieri. Dal suo avvio sono state gestite 12mila chiamate, prevalentemente nei mesi estivi e in lingua inglese, tedesca e francese, ma non sono mancate le richieste anche per l'arabo, il cinese e il giapponese. Tra i comuni dove il servizio di interpretariato multilingue è stato più richiesto spiccano Olbia, Cagliari, Alghero e Arzachena.
"Questo importante traguardo dell'Azienda regionale per l'emergenza urgenza è stato possibile grazie al prezioso raccordo con le Prefetture e alla costante collaborazione con il 118, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e le capitanerie di tutta l'isola, ai quali va il nostro doveroso ringraziamento" sottolinea Michela Cualbu, direttore Nue 112.
“ll sistema – aggiunge il direttore sanitario di Areus, Stefano Sau – è oggi uno snodo fondamentale della rete integrata di soccorso: mette in connessione enti con funzioni diverse, convogliandoli verso una mission comune, rappresentata dalla sicurezza e dalla salute dei cittadini, e garantisce un modello di intervento rapido ed efficiente in ogni situazione di emergenza. In questo contesto - spiega ancora Sau - anche il 118 ha tratto un beneficio concreto dall'avvio del servizio. La centrale unica di risposta, che gestisce la geolocalizzazione e i dati del chiamante, permette agli operatori sanitari di dedicarsi pienamente al dispatch, accelerando la valutazione dell'emergenza e rendendo l'intero sistema più efficace”.
“Il prossimo obiettivo è la diffusione capillare dell'app “Where are u” che consente di effettuare una chiamata di emergenza con l'invio automatico all'operatore di centrale dei dati relativi alla precisa localizzazione del chiamante" ci tiene a ricordare Michela Cualbu. Un servizio che sta aiutando anche gli utenti sordi e/o muti che possono chiamare i soccorsi o le forze dell'ordine semplicemente utilizzando la chat dell'app.
Il 112 si conferma un alleato prezioso nella lotta alla violenza sulle donne. “Grazie all'app “Where are u” è possibile effettuare anche chiamate silenziose, un'opzione particolarmente utile in situazioni di pericolo, come aggressioni o violenze, quando la persona non può parlare. L'allarme arriva al Nue 112 e, grazie alla geolocalizzazione, anche le chiamate mute o interrotte possono portare a interventi rapidi e salvare vite” conclude Michela Cualbu.














