Musica

Jerzu, il Festival dei Tacchi si farà: tra gli ospiti Pennacchi e Ovadia

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CAGLIARI. Anche la ventunesima edizione del Festival dei tacchi è confermata: si terrà come di consuetudine a Jerzu, immersa negli scenari naturalistici dell'Ogliastra, rigorosamente in presenza dal 5 al 9 agosto. Per scelta non ci saranno piattaforme streaming che trasmetteranno gli spettacoli, perché come ha spiegato Giancarlo Biffi, durante la conferenza di presentazione che si è svolta questa mattina per via virtuale, "la cosa più importante del teatro è l'incontro, il contatto. L'attore ha senso perché c'è qualcuno che lo ascolta e chi va ad ascoltare crea l'arte del teatro. Tutto ciò che è stato fatto online finora è qualcosa di diverso".

Come da tradizione consolidatala la rassegna estiva tornerà in scena, nonostante le difficoltà, i vincoli e le prescrizioni imposte dal Covid 19, e farà incontrare artisti, teatro, musica, letteratura e natura. Si farà il più possibile nel rispetto delle regole di sicurezza e anticontagio imposte dal governo. Ciò comprende che non si potrà accogliere lo stesso numero di spettatori delle passate edizioni, ma "sarà comunque un buon viaggio", ha promesso Biffi.

Poche sicurezze economiche, seppur c'è la garanzia del Comune di Jerzu e la Cantina sociale Antichi Poderi, in prima fila per sostenere e scommettere sulla cultura in un momento molto complicato per le amministrazioni locali messe a dura prova dai tagli ai finanziamenti e dall'improvvisa e inaspettata mannaia del coronavirus. "La cultura è un bene comune ed essenziale come l'acqua", ha commentato il sindaco di Jerzu Carlo Lai, "i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti. Jerzu è stato, è e sarà un manutentore zelante e appassionato di questo acquedotto. Jerzu crede da vent'anni nella straordinaria bellezza del teatro. Nell'emozione unica che trasmette uno spettacolo dal vivo, tanto più nello scenario meraviglioso di “Antichi Poderi”. Non ha smesso di crederci quest'anno, non smetterà mai. Perché Jerzu è cultura enologica, è cultura tout curt ma è indiscutibilmente, anche, oramai da vent'anni, cultura del teatro. È il Festival del teatro".

Mentre la compagnia sta definendo i dettagli organizzativi secondo le direttive del governo per la messa in scena degli spettacoli dal vivo, tali da assicurare a pubblico, lavoratori e artisti la massima sicurezza dal punto di vista sanitario, il cartellone, passibile di qualche modifica, prevede 13 spettacoli, 3 anteprime nazionali, presentazione di libri e laboratori.

Si comincia con Andrea Pennacchi, il "pojana" della fortunata trasmissione televisiva di La7 "Propaganda live", che al Festival presenta due lavori accompagnato dal musicista Giorgio Gobbo. Un viaggio di ricerca, di salvezza, di ritorno, di conoscenza e di lotta è anche quello di Moni Ovadia con "Ulisse Achab Noè - Omero, Melville, il Libro dei Libri". Il premio Oscar Giuseppe Cederna, noto ai più per i successi cinematografici (da "Mediterraneo" di Salvatores ad "Hammamet" di Gianni Amelio), rivisita un grande classico della letteratura, "L'isola del tesoro", in un progetto che incrocia il racconto di Stevenson con la vita privata dello scrittore scozzese. Ancora un viaggio nel passato, nella memoria del nostro Paese è al centro di "Pesche miracolose - La resistenza di un ragazzo", messa in scena di Luca Radaelli, attore, drammaturgo e direttore artistico della compagnia Teatro Invito di Lecco. E sempre di viaggio nella memoria di un'Italia che non c'è più, sia pur con toni più scanzonati e ironici, è il racconto di "Kolonia Paradise", del vulcanico autore e protagonista Max Paiella, amico del Festival.

Il Festival dei Tacchi è certamente prosa, narrazione e introspezione, ma anche musica, danza e tanto tanto divertimento. In un concerto-spettacolo dalle atmosfere retrò "Musica per ciarlatani, ballerine & tabarin" dei Catalyst & Camillocromo. Un singolare e imperdibile appuntamento è quello con "Metamorfosi" di forme mutate del Teatro del Lemming, liberamente ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. A 100 anni dalla nascita del Cagliari Calcio inoltre non poteva mancare l'omaggio a uno degli sportivi più amati nel mondo del pallone. I padroni di casa del Cada die Teatro portano sul palco la storia, più personale che sportiva, del mitico Gigi Riva con "Riva Luigi '69 '70 – Il Cagliari al dì dello scudetto".

C'è spazio per un'accorata dichiarazione d'amore in questo Festival dai mille colori. È la dichiarazione d'amore per la propria terra che Pierpaolo Piludu del Cada Die Teatro racconta nell'anteprima nazionale "Pesticidio" attraverso le storie di Bachisiu e Michelangelo. Non poteva poi mancare una dedica speciale a Maria Lai, l'artista ogliastrina che nei suoi 92 anni di vita ha insegnato a migliaia di adulti a riscoprire il bambino che c'è in ognuno noi. "La capretta di Maria", scritto e diretto da Rita Atzeri della compagnia Il Crogiuolo. E infine ad arricchire ulteriormente il cartellone, l'azione scenica "Sporchi di polvere" diretta da Mauro Mou con protagonisti i Cuori di panna smontata.