CAGLIARI. Cosa c'entra una statua comprata nel 2013 da Massimo Cellino, allora presidente del Cagliari, con un rigore negato al Benevento? Niente. Ma ad accostare le vicende, in un'interrogazione al presidente del consiglio Mario Draghi, è stata la senatrice Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, sindaco della città campana, che ha gettato ombre su presunte collusioni tra il club rossoblù e la famiglia di Paolo Mazzoleni, arbitro del Var del penalty negato. Perché a cedere la statua era stato, otto anni fa, suo fratello Mario. Che adesso annuncia una raffica di querele.
"Nessuno può diffamare la mia onorabilità, alludendo a fantomatiche collusioni tra la mia famiglia e il Cagliari Calcio. Ho smesso di arbitrare nel 2006/07 dimettendomi dall’Aia, ho lavorato duramente per creare una società che si occupa d’arte fino a diventare dopo 16 anni un punto di riferimento di questo mondo", scrive l'ex arnitro, "Le sculture acquistate a Forte Village nel 2013 (7 anni dopo....) dal cliente signor Cellino sono regolarmente documentate. Pare evidente che nel 2021 non possa accettare che per un episodio che vede protagonista mio fratello, che mai si è occupato d’arte contemporanea e che non ha alcun legame con il mio lavoro, si alluda velatamente a presunte collusioni. Per questo motivo ho querelato coloro che hanno infangato il mio buon nome minando la credibilità della mia società. Andrò fino in fondo e la giustizia farà il suo corso".