QUARTUCCIU. La presidente del consiglio comunale di Quartucciu Rita Ambu non doveva essere rimossa. È il Tar a mettere la parola fine - salvo impugnazioni davanti al Consiglio di Stato - alla guerra scoppiata all'interno dell'aula consiliare del centro dell'hinterland cagliaritano: i giudici, accogliendo il ricorso presentato dall'avvocato Matilde Mura, hanno annullato il provvedimento del consiglio che rimuoveva la Ambu dalla carica di guida dell'assemblea cittadina.
Lo scontro, con sindaco, assessori e maggioranza (della quale la Ambu faceva parte) era maturato nella seconda metà del 2020, per culminare il 23 novembre, quando era stata votata l'estromissione. La decisione era stata motivata con una "molteplicità di presunte inadempienze e violazioni dell’obbligo di imparzialità connesse alla carica". Undici contestazioni, tra le quali anche l'accusa di "aver manifestato imperizia nella conduzione dell'aula" e di aver rilasciato interviste nelle quali criticava l'operato della maggioranza, dimostrando di non essere super partes.
Una guerra tutta interna alla coalizione che sostiene il sindaco Pietro Pisu, passata anche per una delibera, poi ritirata, che prevedeva la soppressione della figura del presidente del consiglio comunale.
Il Tar ha analizzato punto per punto il provvedimento contro la Ambu. E ha stabilito che "la presidente del Consiglio comunale ha svolto il proprio ruolo istituzionale (da previsione statutaria), nell’interesse del Consiglio, nella sua interezza, esplicando le fondamentali funzioni, dirigendo i lavori e svolgendo le attività in un’ottica di garanzia ed imparzialità". Revoca revocata, quindi. E tensioni inevitabili.