CAGLIARI. È il giornalista cagliaritano ed editorialista de L'Unione Sarda, Luca Telese con “Cuori Campioni” edito da Solferino, il vincitore del quindicesimo Premio Alziator, un’edizione molto speciale che segna la ripresa degli eventi in presenza dopo l’annata da remoto con incontri e premiazioni su tv, computer e social media.
Il Premio Alziator 2021, diretto da Maurizio Porcelli, ha istituito dal 2020 la sezione per il Miglior Libro su Cagliari, un riconoscimento che vuole mettere in primo piano la città a livello nazionale e stimolare scrittori anche non sardi a visitare Cagliari e a scrivere storie su un capoluogo che piace sempre di più.
E di recente il Sole 24 ore l’ha collocata addirittura nei primi posti della speciale graduatoria della qualità della vita davanti a città importanti con eccellenti servizi e grandi flussi turistici.
La storia dei campioni del Cagliari non finisce certo con lo storico scudetto conquistato il 12 aprile 1970. Comincia, anzi, un periodo travolgente: per loro, per la Sardegna e per l’Italia. Un’intensa stagione che porta nuove epiche partite: da quelle del campionato, dove la squadra lotta per mantenere il suo primato, ma deve fare i conti con la malasorte, a quelle del Mondiale in Messico, in cui tanti dei compagni sono chiamati a giocare. Una stagione difficile per l’eroe indiscusso Gigi Riva, fuori uso per mesi dopo l’infortunio di Vienna e inseguito dai media a caccia di uno scoop sul suo amore con la misteriosa «Dama Bianca». Una stagione, nel finale, di dolceamari addii con la fine dell’era Scopigno. Ma in questa storia magica e tormentata c’è molto più del calcio e dei suoi campioni. C’è una Sardegna che corre e si rinnova diventando protagonista, tra le miniere di fluorite e la più grande raffineria del Mediterraneo, del rilancio industriale del Paese. E c’è un’Italia intera che lotta per portare nella modernità una società percorsa da discriminazioni arcaiche, dove non esiste il divorzio e imperano le disparità salariali tra Nord e Sud. Luca Telese racconta quegli anni indimenticabili con il passo narrativo del grande romanzo di popolo, di padri e di figli, di battaglie sul campo e fuori. Un’immersione nell’anima di un tempo e di una terra che intreccia partite e retroscena, copertine del «Monello» e radiocronache di Sandro Ciotti, stadi in costruzione e antiche architetture megalitiche. Perché la storia, quando si fa mito, è immensa e inesauribile.
Un regalo di sport, società e travolgente umanità quello di Telese, 51 anni, nato a Cagliari ma cresciuto a Roma, che nasce dall’amore per la sua città e per la maglia rossoblù. Un amore viscerale che dura tutta la vita e che si estende da Nord a Sud, da Alghero suo luogo del cuore a tutte le altre realtà che lo accolgono per le sue presentazioni, veri e propri atti unici che Telese dispensa con una generosità ed una passione quasi sconosciute.
Da 39 anni impegnato nel mondo della comunicazione e da venti giornalista professionista, ha scritto per tutte le testate più prestigiose ed il suo indubbio talento lo ha lanciato anche come opinionista, autore e conduttore televisivo tra i più apprezzati.
Il Premio prosegue con la serata finale della sezione cinema in programma venerdì 10 dicembre alle ore 17 al thotel quando arriverà a Cagliari uno dei grandi personaggi del cinema italiano, Enrico Vanzina che, per l’occasione, presenterà il suo libro dedicato al fratello Carlo edito da Harper Collins.
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