Culture

“Riabitare la Sardegna”, alla Manifattura un luogo (fisico e digitale) per guidare la rinascita

RIABITARE-LA-SARDEGNA

CAGLIARI. Impoveriti, svuotati, sfregiati e brutalizzati da esperimenti economici scellerati (leggi Piani di Rinascita e annessi tentativi di conversione del pastoralismo all’industria pesante) i paesi della Sardegna vivono da decenni un abbandono regressivo. Analogamente senza identità i paesi della costa, convertiti a villaggi vacanza.


Dimenticati da concreti e innovativi programmi di sviluppo, i borghi chiedono da tempo progettazione, visione, idee attuative e sistemi valoriali condivisi per le Comunità Locali, che offrano la prospettiva di almeno un decennio.


A questo scopo è nato il progetto “Riabitare la Sardegna.

É un’occasione - che si ripeterà ogni anno - dedicata all’incontro tra le Comunità locali (comuni, organizzazioni terzo settore, imprese, cittadini), la comunità degli investitori e la comunità degli innovatori per definire aree e contenuti progettuali adeguati ai temi dello sviluppo delle aree rurali e periferiche (in realtà tutta la Sardegna e 8500 comuni in tutta Italia) anche in riferimento alle opportunità del PNRR. “Riabitare la Sardegna” intende generare una piattaforma - un luogo fisico e un corrispondente digitale – che possa ispirare e tratteggiare una nuova idea di sviluppo della Sardegna, fondata sulla sostenibilità, costruendo una rappresentazione del futuro della regione riassunta nello slogan “Riabitare”.


Il primo appuntamento “Riabitare la Sardegna” è una due giorni, che si terrà venerdì 10 e sabato 11 dicembre negli spazi della Manifattura Tabacchi.


Venerdì 10 dicembre 2021.

Negli spazi dell’Hub dell’Innovazione della Manifattura Tabacchi di Cagliari si comincia alle ore 9,30 con un meeting condotto dalla giornalista televisiva Maria Gabriella Capparelli, volto noto del TG1 Rai, che coinvolge dieci speaker di livello nazionale e internazionale. Si inizia illustrando l’iniziativa. I “vision paper” richiesti agli speaker ispirano la definizione e realizzazione di un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico dei territori, fondato sulla sostenibilità e sostenuto dai progetti di transizione verde e digitale.


Si prosegue nel pomeriggio di venerdì 10 dicembre, con la lectio magistralis del professor Roberto Poli (UniTrento) sulle Governance anticipanti e il lavoro di sette gruppi tematici e da altre iniziative nei giorni successivi. Ai relatori e speaker (opinion leader tematici), è affidato il compito di tratteggiare l’idea di futuro prossimo condizionato dalle scelte dell’oggi. Dai loro interventi è attesa una elaborazione concettuale per declinare in linee di azione possibili, in contenuti socio economici pratici, in iniziative progettuali di sistema, il quadro normativo e finanziario esistente e disponibile.


Sabato 11 dicembre è il giorno della formazione.

Esercizi di Futuro – Tre orizzonti, è un corso tenuto da docenti esperti di “future studies”, dove si legge il presente in ragione delle scelte passate e si guarda al futuro. Parteciperanno 25 persone tra cittadini, studenti e professionisti vari. L’evento è sold out.


A fine gennaio si terrà il meeting conclusivo dal titolo “Finanza e finanza d’impatto per i progetti di sviluppo locale”.

Le dichiarazioni


Soggetto organizzatore dell’iniziativa è Badde Salighes 1879 associazione di promozione sociale che negli anni ha proposto e realizzato numerose attività di innovazione sociale su azioni e progetti complessi, soprattutto nelle aree interne e rurali della Sardegna. “Da anni lavoriamo a progetti di sostegno allo sviluppo sociale ed economico nei territori marginali di Sardegna” spiega Sandro Murtas, presidente dell’APS “perché crediamo che senza lo sviluppo dei Paesi la stessa tenuta sociale, ambientale ed economica è compromessa. Migliaia e migliaia sono i Sardi e gli amanti di Sardegna che possono vivere e lavorare nei Paesi grazie alle metodologie innovative e all’uso delle tecnologie IT. Migliorare la vivibilità delle aree rurali è possibile, ma sono necessari progetti di sistema, di integrazione, di partecipazione sociale. Sono necessari investimenti e infrastrutture tecnologiche di servizio, non cattedrali ed edifici abbandonati nel deserto, con una chiara visione di futuro che dobbiamo costruire oggi.” Con Riabitare la Sardegna possiamo mettere le fondamenta per far Rinascere un mondo in crisi, ridare casa alle nuove generazioni. Noi crediamo nella centralità dell’Uomo e delle Comunità, crediamo nel patrimonio della Sardegna che non è lo spicchio povero del mercato globalizzato. Non a caso la nostra sede è a Badde Salighes, villaggio montano in provincia di Nuoro costruito alla fine del 1800 dall’ingegnere gallese Benjamin Piercy e dai suoi figli. La scelta della sede non è casuale, tanto che parliamo di paradigma di Badde Salighes. Già alla fine del 1800 uno forestiero sosteneva che “[…]la realizzazione delle ferrovie tra Macomer e Nuoro avrebbe consentito un rapido sviluppo turistico e commerciale delle zone interne”: anziché osannare, postumi, quegli attori, dobbiamo trarre insegnamento dal passato. Questa volta dobbiamo prendere il treno della storia e non lasciarcelo sfuggire”.