CAGLIARI. Un momento dello spettacolo “The generosity of Dorcas”, del noto coreografo Jan Fabre, andato in scena al Teatro Massimo nell’ambito della rassegna Autunno Danza. Lo spettacolo che chiude il 25* festival di danza contemporanea di Sardegna Teatro, in replica anche oggi, è stato appositamente scritto da Fabre per uno dei suoi migliori performer, quelli che lui definisce “guerrieri della bellezza”, il danzatore sardo Matteo Sedda.
Matteo lavora da tempo con Fabre e, negli ultimi tre anni, ha calcato le scene in tutto il mondo con il suo famoso spettacolo di 24 ore “Mount Olympus”. A Cagliari si è esibito, nella sua città per la prima volta, in un impegnativo e difficile lavoro solista, lungo oltre un’ora, immerso in una intrigante colonna sonora di ritmi elettronici spezzati, loop frenetici e chitarre elettriche, composta per lui da Dag Taeldeman. Le belle coreografie contemporanee, a tratti ginniche coprono una scena scarna, impegnata totalmente da una cascata di fili multicolore e lunghi aghi di metallo pendenti.
In basso Matteo Sedda interpreta la figura biblica di Dorcas, mentre cuce i propri vestiti per donarli ai poveri, fino a spogliarsi di tutte le vesti, sacrificandosi in una suggestiva scena di trasfigurazione estatica finale.