CAGLIARI. Storie di soprusi, violenze e memorie da recuperare, sono gli elementi del Babel Film Festival: il concorso cinematografico internazionale che dalla sua prima edizione si occupa delle produzioni cinematografiche legate alle minoranze, in particolare quelle linguistiche. La sesta edizione del festival, promossa dalla Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari in collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission e l’Associazione Babel - per la direzione artistica di Antonello Zanda, Tore Cubeddu e Paolo Carboni - si svolgerà da lunedì 2 a sabato 7 dicembre, con anteprime il 28 e 30 novembre, e l’1 dicembre. Un fitto programma che si snoderà tra l’Ex Manifattura Tabacchi, Cineteca Sarda, la Sala Nanni Loy dell’Ersu e la Mediateca del Mediterraneo. Il primo appuntamento è per le 18 con la presentazione dei film vincitori di “Kentzeboghes”, il primo concorso per progetti cinematografici nelle lingue e dialetti della Sardegna: “Bar Seui” di Andrea Deidda e “L’ultimo barbiere di Carrera Longa” di Antonio Maciocco.
Inoltre, sono 5 i film in concorso per il premio più importante del Babel Film Festival: l’inedito in Italia “We will be happy one day” di Pawel Wysoczański (Polonia 2011); “Los ojos del camino” di Rodrigo Otero Heraud (Perù 2017); “Oreina di Koldo Almandoz” (Spagna 2018). E infine due lavori di ambientazione isolana: “La kora” di Gianfranco Mura (Italia, 2018), che esplora il mondo della musica etnica suonata da un musicista africano sulla spiaggia del Poetto di Cagliari; e “A bolu” di Davide Melis (Italia 2019), un documentario che racconta il canto a tenore.
Alcuni numeri: 25 ospiti stranieri (tra cui 19 registi) e 18 ospiti italiani (6 i registi), oltre 120 i film pervenuti da tutto il mondo, 71 dei quali selezionati per oltre 31 ore complessive di proiezione. E, a completare, tavole rotonde, masterclass, mostre e concerti: venerdì 6 dicembre dalle 19,30, nella sala del Nanni Loy di via Trentino, il Tenore Supramonte di Orgosolo. Tra gli eventi musicali, dalle 21, Randagio Sardu, nome d’arte di Carlo Concuche con Davide Crobu alla chitarra e Quilo, già voce dei Sa Razza. A seguire, “Canto per defensar-me”, lo spettacolo di una delle voci più prestigiose della canzone d’autore catalana: Joan Isaac. Spazio poi alla voce, al carisma e all’ironia di Rossella Faa, con le sue atmosfere che si muovono tra il canto jazz e la musica brasiliana, e i testi rigorosamente in sardo campidanese. Sul palco con lei l’inseparabile chitarrista Giacomo Deiana. A chiudere la serata la cantautrice napoletana Flo, per un appuntamento nato in collaborazione con la Fondazione Andrea Parodi e il Premio Parodi.