CAGLIARI. Alla domanda "sei innamorata" Vladimir Luxuria risponde: "Sono innamorata della vita, dei miei parenti e della mia nipotina. Non sono fidanzata, ma non mi sento una sfigata, se mi sento depressa e mi trovo in Sardegna mi mangio una seada". L'artista racconta i suoi giorni in Sardegna tra vacanza e lavoro per inaugurare “Love sharing”, la rassegna di teatro e cultura nonviolenta organizzato da Theandric.
Tra un bagno nella spiaggia di Sant’Elia e l’intervista “A tu per tu” al Teatro Adriano di Cagliari, questi giorni Luxuria ha trovato anche il tempo di visitare la cooperativa Su Trobasciu di Mogoro, il Museo dell’Ossidiana di Pau e, passando per la Marmilla, si è fermata anche ad Ales, non potendo rinunciare a visitare il paese che ha dato i natali a Antonio Gramsci: "Quello che cerco di fare io quando viaggio per lavoro è di cercare di abbinare anche la scoperta del territorio” racconta “ho chiesto di venire un giorno prima qui in Sardegna per visitare i luoghi bellissimi. Ho conosciuto delle persone meravigliose, chi l'avrebbe mai detto che a ottobre in Sardegna si poteva fare il bagno".
Nella vita Luxuria ha fatto di tutto: attivista, scrittrice, politica, personaggio televisivo, da poco ha lanciato il suo progetto musicale Vladyland: "Mi piace sentirmi occupata, solo quando vado in vacanza mi piace non fare niente e rilassarmi. Ultimamente sono diventata anche direttrice artistica di un festival del cinema di Torino “Lovers”, un cinema a tematica LGBT che mi terrà molto impegnata" racconta.
Nella vita Luxuria ha attraversato un percorso difficile, tante volte si è trovata a raccontarlo, talvolta venendo capita e altre volte no, “ho scoperto una cosa, mentre nell’adolescenza chi mi insultava e mi picchiava lo faceva a volto scoperto, oggi chi mi denigra lo fa solo su Facebook, dietro la tastiera, questa è gente anche un po’ vigliacca. Purtroppo le persone cattive esistono, e sono quelle persone che per risolvere i propri problemi sfogano le proprie frustrazioni con le persone che considerano inferiori o fisicamente più deboli di loro. Questo non è un modo per dimostrare di essere un uomo. Un uomo che insulta un gay o che picchia una donna non è un uomo”.